#duemilasessanta
Anche questa volta siamo di fronte a un mix di originalità e tradizione. Partiamo dal nome che Chiara ha voluto dare alla sua nuova Collezione, #duemilasessanta, si ha subito la sensazione di essere immersi nel linguaggio dei social: dove il simbolo # è inteso come hastag. Mentre veniamo subito smentiti dall’alternarsi di classico e moderno nei tagli dei tessuti e nell’uso degli stessi, capiamo come in realtà il # rappresenti il simbolo del numero, avete mai compilato un caro e vecchio assegno???? Gesto che ormai è sempre più raro in un mondo dove tutto è on line. Semplice e facente parte di un linguaggio del passato. Così come la proiezione nel futuro delle tute, dei bermuda con il cavallo lunghissimo in morbidissimo gabardine di cotone o delle giacche che stanno in piedi da sole in seta doppiata in neoprene, viene bruscamente interrotta dal richiamo ai samurai che riprendono la semplicità delle linee abbandonando tutti i fronzoli e frù frù. Notiamo come la scelta del nero e dei colori scuri anche per un periodo di bella stagione sembra una scelta “alternativa”.
Avvicinandoci alla giacca antracite in lino stropicciato ci rendiamo conto che quello che apparentemente sembra una corazza, in realtà è un tessuto leggero e morbidissimo. E così sfogliando l’intera collezione ci troviamo di fronte a scelte che apparentemente generano un contrasto fra di loro ma che in realtà producono un percorso limpido e coerente espresso dalle forme degli abiti e dalle linee dei tagli. Gli accenni primaverili li troviamo nei dei tessuti stampati floreali sui toni del beige, gli abiti in seta con applicazioni da portare da soli o con accessori lavorati all’uncinetto nella parte superiore o nelle maxiculotte con finitura in pizzo che sbucano dagli abiti, da indossare per vezzo o in modo distratto e sbarazzino come veri pantaloni.
Siamo davanti ad un continuo alternarsi di ricerca di funzionalità che la donna richiede per il futuro applicata su scelte di linee che ci riportano nella semplicità degli anni ’60. Si guarda, quindi ad una collezione con la sensazione di portare nel domani le certezze del passato. La donna del futuro è sempre più grintosa, sembra una guerriera, dove unisce la propria forza alla raffinatezza.
#twothousandsixty
Once again we find ourselves in front of a mix of uniqueness and tradition.
Starting from the name that Chiara wanted to give her new collection, #twothousandsixty
Let’s start from the name Chiara gave her collection, #twothousandsixty, which immediately gives us the feeling of being immersed in the social language : where the # is meant to be a hashtag.
While we are instantly contradicted by the alternation of classic and modern fabric cuts and in the use of these we understand how in reality the # represents the number symbol. Have you ever written an old fashioned check???? This gesture is rare in a world where everything is online, it’s simple and part of a passed language.
Just like the projection into the future of jumpsuits, bermuda shorts with low rides made in soft cotton gabardine or jackets that stand up alone in double silk neoprene, is abruptly interrupted by the call of the samurai that reflects the simplicity of lines that abandon the frills.
We know that the choice of black and dark colors for the warm weather season seems to be an “alternative” choice. As we approach the anthracite crumpled linen jacket we realize that what appears to look like armor, is actually a light and soft fabric.
While browsing through the entire collection we are faced with choices that apparently generate a contrast between them but in reality produce a clear and consistent path expressed by the shapes of the lines and cuts of the clothes.
We find the references to Spring in the floral printed fabrics in shades of beige, silk dresses with applications to be worn alone or with crocheted accessories at the top or in the maxi-culottes with lace touches that emerge from the dresses, or that can be worn in a carefree fashion as real pants.
We find ourselves facing a continuous alternation between the search for functionality that women require, for the future, applied to the choice of lines that bring us back to the simplicity of the ’60s.
Hence, we see a collection that gives us the feeling of taking the certainties of the past into the future. The woman of the future is more and more spirited, like a warrior that combines strength with sophistication.
CREDITS
Ph: Max Valerio
Model: Giulia Alberti
MUA: Carolina Antonini
Hair Stylist: Cecilia Consolini
Stylist: Chiara Salvioli | Maddalena Bottoglia
Bijoux: Antonella Filippini fashion designer
Shoes: Mirta e Olmar | S. Giacomo D|S (MN)
Testi: Ernesto Savandi